Il laboratorio sull’arte aborigena è tra i percorsi che FarepArte propone in Viaggiando con l’arte. Compiere ricerche sui materiali dell’arte, infatti, significa avvicinarsi, con curiosità e rispetto, a culture diverse dalla nostra e diventa un pretesto per valorizzare l’Altro, in una prospettiva ricca e multiculturale.
Nel laboratorio l’unico strumento di lavoro sono le mani e questo consente di vivere un’esperienza tattile diversa. Il percorso creativo è concepito sempre come un’esperienza individuale filtrata attraverso il lavoro di gruppo, che lascia nel bambino il frutto di un’esperienza condivisa con i compagni.
La realizzazione di opere con sabbia, sassi, foglie secche e sterpaglie ha una storia molto antica, saldamente legata al rapporto tra persone e territorio. L’arte aborigena è caratterizzata dalla ripetizione simbolica di miti della creazione, chiamati “sogni”. Il dreamtime, rappresentato attraverso figure geometriche e segni apparentemente semplici, è la raffigurazione di un tempo in cui non c’è distinzione tra passato, presente e futuro. La pittura con gli elementi della natura rappresenta un legame forte e indissolubile con la terra, il mare e il cosmo; dopo la costruzione, avviene la distruzione, e le sabbie e i sassi che hanno creato il dreamtime tornano a unirsi agli elementi della natura. L’opera viene esposta alle intemperie che la distruggono, per sottolineare l’idea dell’impermanenza legata ai cicli della natura.